Prosumer della rete, cooperate!
Tutti ormai abbiamo una vita digitale. Dai più sobri – solo la posta elettronica al lavoro, magari certificata – ai più bulimici – posta, blog personale, facebook, twitter, e così via –, una crescente parte di chi abita il mondo ha accesso alla rete internet e lascia tracce di sé nello spazio virtuale. Si tratta di una vita che sempre più s'intreccia con la vita analogica – no, non diremo reale, perché anche la vita nella rete è reale, perché ha impatti, e forti, sulle nostre idee, sulle nostre azioni, sui nostri sentimenti.
Di fronte alla realtà della vita digitale, ci sono due atteggiamenti. Sono due reazioni non nuove, o meglio sono nuove versioni di due atteggiamenti del passato recente. Gli apocalittici sono terrorizzati dai pericoli della vita digitale, e reagiscono invocando ferree protezioni, lucchetti pesanti e misure draconiane: la privacy, i dati personali, le interazioni in rete debbono essere protette e limitate con nuova legislazione e con gli strumenti più pesanti concessi dal diritto. Gli entusiasti, invece, non vedono l'ora di scorrazzare ancora, e di più, nelle praterie della rete, e non vogliono protezioni, non vedono ragioni per imbrigliare le innumerevoli e nuovissime possibilità di libertà offerte dalle tecnologie.
Noi vogliamo usufruire dei vantaggi e degli sviluppi offerti dalla transizione digitale ma non vogliamo essere spossessati dei nostri dati e dei valori materiali e immateriali da essi rappresentati.
Noi vogliamo che i nostri dati cooperino come già fanno i byte nella rete anche per produrre effetti nel mondo reale.
Noi vogliamo far cooperare i nostri dati e contenuti con i dati e i contenuti di tutti coloro i quali vogliano creare ulteriore valore materiale e immateriale in forma aperta, democratica e ripartirne gli effetti in forma mutualistica.
Infine, la nostra proposta dovrebbe implicare maggiore partecipazione alla creatività del sistema digitale nel suo complesso. La maggiore eguaglianza tra i partecipanti -che noi vogliamo- rende più facile e diffuso l'accesso qualificato e quindi con ogni probabilità la possibilità di competere e fare nuove scoperte digitali dovrebbe trarne vantaggio.
Per saperne di più leggi il nostro Manifesto!